martedì 28 maggio 2013

[Parlando di...]Hennè..storie e tradizioni

Le prime evidenze storiche dell'uso dell'Hennè,lawsonia inermis, per abbellire il corpo umano risalgono al neolitico, 7° millennio a.C. nell'attuale Turchia, per ricomparire poi in Siria a Ugarit con le prime testimonianze scritte. Incorporato tra le usanze islamiche a partire dal VI° secolo d.C. la henna o hennè seguì l'espansione musulmana e per questo fu largamente usato in Spagna, finchè la Santa Inquisizione ne vietò la coltivazione nel 1567. I magnifici disegni dell'epoca caddero in disuso in Europa fino al XX° secolo, mentre nel Nord Africa e Medioriente godettero di largo favore fino alla stessa epoca, quando le donne scelsero di abbandonarli per emulare le donne occidentali che però, nel frattempo, si preparavano a recuperarli.
In India, queste decorazioni si chiamano Mehndi e la loro tradizione risulta ininterrotta, a partire dalle dame e divinità ritratte negli affreschi delle grotte di Ajanta, 400 d.C. fino ai giorni nostri.
La tradizione vuole che sia applicato la giornata prima del matrimonio durante la cerimonia del mehndi, appunto, che è parte integrante delle nozze, qualunque sia l'appartenenza religiosa della sposa: è una specie di addio al nubilato - oggi nell'India urbana un vero e proprio party - con tutte le amiche e parenti della fidanzata che, mentre i disegni vengono creati su mani, braccia, piedi e gambe, cantano canzoni tradizionali o ballano coreografie imitate dalle hits bollywoodiane; ma qualunque celebrazione o festa è un buon motivo per il Mehndi, in India. Oggi sono disponibili alla vendita anche delle forme adesive in plastica prestampata, sorta di stencyls applicabili sul corpo e ricopribili con la pasta di hennè, che viene venduta in coni già pronti . Una volta asciutta la pasta, lo stencyl viene rimosso come i residui di hennè secco e resterà sul corpo un intricato disegno, che però poco avrà in comune con la sofisticatissima arte a mano libera dei professionisti locali. 
Si crede che più scura risulterà la tinta ottenuta più profondo sarà l'amore che legherà gli sposi;A volte, tra gli arabeschi vengono inserite le iniziali del fidanzato: sfidarlo a trovarle sarà un buon modo per rompere il ghiaccio dopo la cerimonia nuziale, fra sposi che ancora a volte mai hanno avuto occasione prima di rimanere da soli. Ma anche in questo innocente gioco si cela una trappola della tradizione: si dice che se non riuscirà a trovarle, vorrà dire che non sarà certo lui a portare i pantaloni in casa. 
La bellezza di questi tatuaggi temporanei ha fatto sì che la tradizione si mantenesse intatta in India fino ai nostri giorni e che ne oltrepassasse i confini, ravvivandola di ritorno anche in patria tra le nuove generazioni; rockstars come Madonna o Bjork hanno esibito negli anni scorsi intricati arabeschi realizzati con l' hennè e ormai anche sulle nostre spiagge è da anni offerta, per pochi soldi e a volte ancora meno certezze igieniche, la applicazione degli stessi, spesso anche sui bambini. Fate attenzione all'hennè nero: come detto, può causare serie dermatiti.

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